Filigrana

Giordani Murano - Bicchieri

Raffinata tecnica di lavorazione a caldo inventata a Murano nella prima metà del ‘500. La complessa lavorazione degli oggetti in vetro soffiato “a filigrana” richiede l’utilizzo di bacchette di cristallo preventivamente preparate e contenenti fili vitrei di lattimo o colorati a disegno liscio oa spirale. Ne esistono di vari tipi: reticello o filigrana retata, con una delicata rete di fili all’interno della parete di cristallo; un retortoli, filigrana ritorta con fili ritorti a spirale. Negli ultimi decenni sono stati inventati a Murano nuovi ed originali tipi di filigrana. La filigrana, o reticello, si ottiene utilizzando sottili canne di vetro contenenti fili di vetro opaco, solitamente bianco. Queste bacchette, che hanno la forma di una matita, vengono poste una accanto all’altra su una piastra refrattaria e riscaldate nel forno fino a quando si fondono e si incorporano per diventare un pezzo unico. La “lastra” così ottenuta viene poi “avvolta” attorno ad un cilindro di vetro trasparente e incandescente in modo che siano visibili solo i fili interni (bianchi o colorati). Il vetro viene poi soffiato come di consueto e modellati vari oggetti (vasi, bicchieri, ecc.). Nel caso della classica tecnica a reticello, l’operazione sopra descritta si completa in due fasi successive di lavorazione a caldo, il cui risultato è un reticolo incrociato. Sono nece